PREMIO ANNUALE ANDA PER LA LETTERATURA INGLESE

II Edizione

Premiati

Il Direttivo ANDA è lieto di annunciare che i vincitori del del Premio ANDA 2022 sono:
Maddalena Pennacchia, per la monografia dal titolo Adattamento, appropriazione, condivisione di un classico. Pride and Prejudice di Jane Austen, Napoli,  Edizioni Scientifiche Italiane, 2018ePietro Deandrea per il saggio “The Revolt of Islam, Postcolonialism and the Arab Springs: The ‘Worth of Human Nature’ in the Twentieth and Twenty-First Centuries”, The Keats-Shelley Review.
Nell’auspicio di vedervi a Trento, ci congratuliamo con i vincitori e ringraziamo sentitamente coloro che hanno partecipato alla seconda edizione del Premio, ognuno di voi con lavori di grande qualità.

Descrizione

In un mondo che sempre di più intende la ricerca come strumento meramente operativo, economicistico e applicativo, l’Associazione Nazionale Docenti di Anglistica ritiene necessario valorizzare la ricerca scientifica sulla letteratura inglese, sulle letterature in inglese e sugli studi culturali. Lo studio della letteratura si pone come pietra angolare dell’esistenza umana perché al suo interno ritroviamo gli elementi della vita e della cultura che possono ispirare anche le nuove generazioni ad un confronto con la propria interiorità, con l’umano nel senso più alto del termine, a riflettere sui grandi quesiti e a confrontarci con le “piccole” attività del quotidiano che accompagnano il nostro essere nel mondo. Sono elementi essenziali, sempre più trascurati della nostra storia socio-culturale attuale, che è sopraffatta da una dimensione fondamentalmente incentrata sul profitto e non invece, come ben dice nel suo titolo Non per profitto Martha Nussbaum (Bologna, Il Mulino, 2011), pensata per rimettere al centro la cultura umanistica di tutte le aree, le lingue e le culture del mondo, perché le democrazie hanno bisogno delle letterature. C’è sempre un importante rapporto fra storia, ontologia, scienza, religione e politica ed un ricercatore, una ricercatrice, devono necessariamente toccare questi argomenti nel loro lavoro, pena la sterilità e il dominio di ciò che è, cioè dell’oggetto, che deve essere misurabile e propenso a farsi ridurre a parametri puramente quantitativi.

Raimon Panikkar segnala l’attuale distanza fra l’uso della parola creativa, poetica e mistica, anche nella scienza, e l’uso esasperato, disumanizzante e straniante di ciò che definisce “termine scientista”: 

La scienza [contemporanea] non ha bisogno di parole, richiede solo segni. Questo è evidente con le cifre matematiche o algebriche. È meno ovvio quando la scienza usa i nomi comuni come segni. Dovrebbero essere propriamente chiamati termini. Rigorosamente parlando la scienza usa termini e non parole. Definisce i fenomeni di cui tratta. Tuttavia, nonostante l’alto grado di astrazione e di sofisticazione di molte scienze, i loro termini spesso scaturiscono dalla comune riserva dei nomi correntemente in uso e sono utilizzati come segni particolari. Questo dà alla scienza la sembianza di dire parole mentre in realtà sta solo usando termini. 

L’impatto del modo di vedere scientifico è così potente nel mondo moderno, in particolare occidentale, che c’è una sostituzione del primum analogatum della metafora, di modo che la persona cosiddetta istruita generalmente utilizza termini e non pronuncia più parole. Troppo spesso l’istruzione si limita a soppiantare le parole con i termini. Questo ha un effetto devastante. (Lo Spirito della parola, Torino, Boringhieri, 2007: 100 e 101). 

Istituito nel 2018, il premio annuale ANDA, è un riconoscimento per chi sappia valorizzare lo studio della letteratura attraverso le proprie pubblicazioni. Perché ogni parola letteraria e creativa, in qualunque lingua, come dice Panikkar, è data a noi per parteciparla interiormente e rinnovarla e, mentre la pronunciamo, trasmutare noi stessi, altrimenti è parola morta, termine scientista, mero oggetto di “studio”. Per questo è fondamentale mantenere viva, anche nella quotidianità e nei nostri insegnamenti universitari e scolastici, lo studio delle letterature e culture. L’ANDA ha deciso di promuovere DUE premi annuali per particolari meriti scientifici e culturali e per l’apporto dato agli studi delle letterature inglese e in inglese, uno per la categoria “saggio/articolo inedito” e uno per la categoria “saggio o volume edito”. 

Saranno premiati:

1) SAGGIO/ARTICOLO CRITICO INEDITO: il miglior saggio accademico inedito di critica letteraria che potrà essere accolto dalla rivista Simplegadi (classe A) con menzione speciale;
2) la miglior opera di saggistica letteraria accademica (saggio o volume) pubblicata nel 2018.
La valutazione sarà del Comitato direttivo dell’ANDA, che potrà avvalersi di referee. Per partecipare al premio sarà necessario inviare copia del proprio saggio inedito o il PDF editoriale del saggio o volume edito nel 2018.
Il materiale dovrà essere inviato – accompagnato da un curriculum vitae contenente i dati personali del/la candidato/a, – entro il 31 dicembre 2019 alla Segretaria dell’ANDA Loredana Salis (lsalis@uniss.it). Sarà sua cura distribuire il materiale alle/al Componente del Direttivo per la valutazione finale.
I vincitori/le vincitrici saranno informati/e nelle settimane che precedono il convegno. I premi saranno consegnati durante il convegno ANDA che si terrà all’Università di Trento nel 2022 (la data sarà annunciata a breve tramite il sito ANDA e la mailing list dell’Associazione).
I vincitori/le vincitrici riceveranno una pergamena con le motivazioni del premio e un’opera d’arte creata ad hoc e offerta da prestigiosi artisti di rilievo nazionale e internazionale.

La Presidente, Antonella Riem